Iconografia nella pittura greca
decorazione della Kalpis (460-470 a.c)
L'arte greca predilesse la figura umana, che rappresentava
personaggi divini o mortali, spesso associati ad animali o a motivi vegetali simbolici. I
temi tratti erano prevalentemente il mito, la letteratura la vita
quotidiana. Le opere pittoriche di grandi dimensione conservatisi nel loro stato originale e per intero sono rare. Ci sono tuttavia pervenute molte ceramiche. Queste opere sono integrate dalle fonti letterarie come i testi del romano Plinio il Vecchio e dello storico e geografo greco
Pausania, che contengono molte informazioni utili sugli artisti e le loro opere. Fino al 320 a.C. circa, le arti decorative, erano destinate alla produzione di oggetti di
uso comune; il corredo di una abitazione nobiliare comprendeva infatti numerosi vasi in terracotta dipinta.
Spesso gli utensili in terracotta e metallo erano decorati da figurine dipinte e
bassorilievi.
I pittori greci erano artigiani, apprendevano il mestiere in bottega e intervenivano sulle statue in pietra dipingendole a colori
vivaci, per intero o in parte. Era loro era affidata anche la realizzazione di
grandi affreschi o decorazioni vascolari.
I vasi venivano modellati
singolarmente sul tornio, fatti asciugare, levigati, dipinti con colori ad acqua
e infine passati nel forno per la cottura.
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