giovedì 24 maggio 2012

Iconografia nella pittura tra Ottocento e Novecento


Ottocento
In Italia subito dopo la metà del secolo Ottocento la pittura si rinnova prendendo a modello la pittura realista francese.
Gli artisti rifiutano tutte quelle convenzioni e regole, che ha la pittura tradizionale, per proporre un arte che si ispira alla realtà.
Si cerca di  indagare i vari aspetti che venogono offerti  dalla realtà quotidiana, aspetti che poi vengono riprodotti nelle opere.
All'interno dell'opera pittorica viene negata l'importanza del soggeto indipendentemente dal fatto che esso sia profano, religioso o storico, rinasce infatti l'interesse per il paesaggio e l'importanza del dipinto si manifesta nei colori e nella loro varietà più che nel disegno.
L'importanza del colore deriva da novità che vennero dalle scoperte delle scienze, come la macchina fotografica e le Leggi sull'accostamento del colore di Eugene Chevreul: queste furono alla base della teoria impressionista sul colore, che suggeriva di accostare i colori senza mescolarli, in modo tale da ottenere non superfici uniformi ma "vibranti e vive".

Lord Frederick Leighton, Luna di miele dei pittori (1864)



Novecento
Giovanni Boldini. Ritratto fotografico 1910

Il Novecento si apre in un clima di benessere crescente, gli esponenti della nuova borghesia hanno conquistato la ricchezza, ma non mostrano un reale interesse per la cultura e quindi per l'arte: un dipinto o una scultura sono considerati essenzialmente come oggetti per decorare un ambiente, che danno prestigio a chi li possiede, o come forme di investimento. Sempre più si afferma la figura del mercante d'arte, che fa da intermediario fra artista e compratore.
I primi trent'anni del Novecento vedono affermarsi le Avanguardie.

Nel Novecento e nella pittura del primo Dopoguerra  l'artista osserva la natura e poi rappresenta ciò che percepisce nel suo animo, esprime quindi i suoi sentimenti ma l'oggetto del dipinto non è più la natura in sè, ma lo stato d'animo dell'artista.
 
Il Novecento e la pittura del Secondo Dopoguerra sono caratterizzate da una grande importanza conferita al gesto dell'artista che dipinge e dal rifiuto di tutto ciò che era accademico (diagonali, pittura tonale, prospettiva...). Gli artisti esprimono infatti le loro emozioni attraverso dipinti di carattere astratto.
Si dipinge sul superfici piatte, perchè viene abolita ogni forma di profondità e prospettiva, le opere risultano di grandi dimensioni.
 

Nessun commento:

Posta un commento